Categoria: Circolo degli Artisti
Il Circolo. Totò. E una serata alcolica. Devastante.
Ovviamente cercare un +1 non è una cosa così semplice. Ecco perché è da un po’ che non scrivo nulla. Ma certo mai avrei pensato di dover combattere con l’ennesimo tipo carino, ma freddo e distante. Con il quale diviene difficile e complicato anche avere una semplice e basica conversazione. Per evitare questo mood ostico ho deciso di ricorrere all’amicizia su faccialibro. Adesso, io odio fare questo, perché si mette alla visione di tutti l’accettazione della stessa, e questo può solo scatenare ennesime ripercussioni a base di macumbe e sedute voodoo ai miei danni, da parte di quelli che sono amici ma forse neanche troppo. E aspettano solo questo. Ma vabbè, non sottilizziamo. Ad amicizia accettata mi sono lasciato prendere la mano e proprio la sera del mio compleanno ho rotto il ghiaccio inviando un messaggio carino. Simpatico, funny, senza troppe pretese ne aspettative da parte mia. Una gran cazzata, per intenderci. Fatto ciò l’attesa si è mangiata il mio piccolo neurone. Lui non ha risposto fino a ben due giorni dopo. Lo scambio poi è continuato, ma quando io ho posto altre domande, lui non ha più risposto. Anzi, ha tagliato di netto la conversazione con un sonoro “Ciao!”. Accusato il colpo, ho deciso che faccialibro non poteva essere il modo giusto. Per cui, dovevo agire, dal vivo.
Così, venerdì sera, al terzo giorno in cui dormivo a malapena due ore a notte, e dopo 15 h di lavoro consecutivo ho aspettato Ga a casa, ho fatto un buon caffè e siamo partiti. Destinazione Circolo degli Artisti. Adesso, il Circolo d’inverno è impraticabile perché dentro fa troppo caldo, e la musica non è proprio il top, d’estate ha gli stessi identici problemi, ma un valore aggiunto, il fantastico ed immenso giardino. Giardino che ti permette di seguire chiunque senza essere troppo sgamato, ma non solo, perché permette vie di fuga riservate e veloci e anche, se la palla va in buca, di appartarti in maniera ottimale e discreta allo stesso tempo.
Considerati tutti questi fattori mi sono messo alla ricerca. Ovviamente non l’ho trovato affatto, fino a quando ho detto ad alta voce a Ga “Ma dove straminchia sta Totò???”. Eccolo apparire, di fronte a me, con il suo amico. Ovviamente mi aveva sentito. Avevo solo urlato il suo nome. Ho abbassato subito lo sguardo, facendo finta di nulla, e sorridendo sotto i baffi per l’imbarazzo, per poi rialzare lo sguardo e passare ai saluti di rito. “Dove sono gli altri?” mi chiede. Gli indico il giardino e gli comunico la necessità di assumere alcool. E via. Giusto il tempo di prendere qualche calcio e un pugno, e fare a botte con una bionda stronza, e un negroni era nelle mie mani.
Ritornato nell’angolo di giardino in cui ci eravamo sistemati realizzo che il dramma è sempre dietro l’angolo. Sempre. Il mio Totò era lì che chiacchierava, animatamente, con una checca chiacchieratissima con gli occhi azzurri da cuccioletto dolce e i capelli sfibrati. Ma andiamo tesoro, ma vai da Jean Luis David, e rifatti il look. Nel giro di qualche minuto ero pervaso da istinti omicidi un po’ per tutti quanti. Ma i drammi, non vengono mai soli, e puff, Mr. Music I Like appare e mi finisce a dare il colpo di grazia. Giacca, drink in mano, e la licenza di uccidere sento che non posso sopravvivere se non con un altro negroni in mano. Il primo era già finito.
Prendo cinque euro e li do alla Burina, comandandolo a dovere “Voglio il mio negroni. Ora. Svelto”. Lui mi guarda ed obbedisce. Ed ecco. Mr. Music I Like si avvicina, “Ciao” dice. “Ciao” dico. “Come stai?” dice. “Bene. E tu?” dico. “Bene. Pausa.” Via. Ha assolto hai suoi obblighi verso i me e si congeda. Come da routine. Nulla di più, nulla di meno. Io sorrido per scongiurare l’imbarazzo e mi ricordo immediatamente che dovrei prenotare il primo volo per Parigi e prendere parte al Festival delle Nuove Generazioni a Disneyland Paris. Insomma almeno lì, tra topi, principesse e paperi sarei capace di gestire e imparare una conversazione tipo. No?
Arrivato il mio secondo negroni decido che è il caso di berlo tutto d’un sorso e agire. Non posso essere lì, e far finta che il mio Totò non mi piaccia. Devo farglielo capire. Mi trascino appresso il Signor Wilson e la Burina e dico loro di dire cose intelligenti e spiritose. La conversazione però non lo interessa. Non la ricordo neanche io a dire il vero, ma la checca chiacchierata dai capelli sfibrati e sempre lì che se la parla. Grrrr. Ma cosa straminchia faccio. Eccolo, che si avvicina e mi attacca bottone. Sente che parlavamo di insicurezza e rapporti, e di quanto sia difficile relazionarsi.
Mi prende per il braccio, e mi dice “Anche tu sei insicuro e single?”. Andiamo. Ma cosa combini? Marchi il territorio? Preso da un momento di panico assoluto, reclamo la mia fetta della torta, e fingo. Fingo fino al midollo. “Andiamo. Io so chi sono, non sono affatto insicuro, è che quello che voglio al momento non c’è. E poi i gay non sono così insicuri, sono solo snob… Preferiscono nascondersi piuttosto che essere loro stessi”. Ma cosa stracazzo dico? Eh? Eh??? Totò ovviamente non mi degna di nota. Anzi, si riprendere il ragazzino e se ne rivanno a parlare in un angolo. Ma fottetivi.
Decido che devo darmi il colpo di grazia. La mia agitazione è alle stelle, e incappo di nuovo nello sguardo di Mr. Music I Like. Che da lontano mi guarda, ma nulla più. Comincio a pensare seriamente di avere le manie di protagonismo. Insomma, non può esserci solo uno scambio vago di convenevoli ogni volta. Mentre lo guardo penso che sia seriamente il caso di scolarmi il terzo negroni. E infatti finalmente comincio a stare meglio. Ma un pochino. Ritorniamo in quell’angolo di giardino, e comincio a ridere sguaiatamente a qualsiasi cosa venga detta. Realizzo poco a poco che sono ubriaco. E ne sono anche abbastanza felice. Almeno posso dire stronzate senza preoccuparmi troppo.
Poco dopo veniamo buttati fuori dai bodyguards e decidiamo che è il caso di andare a fare colazione. Devo mangiare assolutamente qualcosa e ci ritroviamo da Gigi, in piazza Camerino, al solito. Consumiamo. Anzi, mi abbuffo proprio. Me lo devo, ho avuto una giornata pesante. Essere ignorati da ben due bei ragazzi dopo una sfiancante giornata di lavoro non è mica da tutti. Dopo aver dato fondo a cornetti, cappuccini, cotiche e fagioli, pane e porchetta e fragole e panna, ci sediamo sulle panchine in piazza e puff. Arriva Totò e il suo amico. Ok. Adesso non ne posso più. Scambiamo qualche parola, su non mi ricordo cosa e passano 5 minuti 5 e fugge verso casa.
Prima però, mentre calza il casco mi regala un occhiolino con sorrisino e semimovenzapop annessa. Insomma. Quella era una movenza pop bella e buona. E tutti lo sanno che chi di movenza agisce, di movenza perisce. Dopo questo unico e minimo vago gesto finalmente riprendiamo la via di casa. In macchina io e Ga analizziamo la situazione, e conveniamo che non è arrivato affatto il momento di montarsi la testa. Louise di Saint Louise saprebbe cosa fare. Lei Totò a quest’ora se l’era già sposato. Io non riesco neanche ad attirare la sua attenzione. Arrivo a casa a stento. Gli occhi mi si chiudono e non riesco davvero a capire come ho fatto a guidare.
Ga parcheggia la mia macchina, e se ne va, intanto si è fatto giorno e una pioggerella a goccioloni mi bagna. Penso che non sia giusto che debba finire sempre così. Ma penso anche che è arrivato il momento di cominciare ad aprire la bocca per dire cose un tantino più interessanti. Sono assolutamente convinto che non tutto è perduto, anzi che siamo solo all’inizio, e che devo trovare un modo carino, e non troppo ossessivo/compulsivo per catturare la sua attenzione. Ma perché io ho paura? Perché quando mi piace qualcuno divento così stupido e pauroso? Decido di dormire, e di lasciarmi questa giornata pesante alle spalle. Sperando di trovare l’ispirazione. Si. Mi devo ispirare.
Il Circolo, Il Pop Idol e nuove declinazioni pop!
Il Partito dell’Amore



Una rondine ci distruggerà tutti!
Da Wikipedia
La rondine è uno degli uccelli che più di tutti si avvicina agli insediamenti umani, annidando di regola sotto i cornicioni dei tetti.La rondine, e più specificatamente la rondine comune, è diventata l’uccello-simbolo dell’Estonia dal 23 giugno 1960; per gli estoni, la rondine rappresenta il cielo blu, sinonimo di libertà e di felicità eterna. Secondo le credenze estoni, se qualcuno uccide una rondine diventerà cieco. Quando in primavera le rondini tornano al nido, salutano gli umani della casa con acrobazie e canti.
Quando una persona esce con un amico, probabilmente non ha la più vaga idea di quello che possa capitargli nell’arco della serata. E probabilmente io dovrei sempre pensare a quello che potrebbe succedermi ogni volta che esco. D’altronde sono pur sempre Annabelle Bronstein, no? Ma venerdì non l’ho fatto. Solato dalla Du Barry finita in un buco nero fatto di libri e clausura in casa, io e Guy abbiamo deciso che ne avremmo fatte di bendonde. E non avevamo dubbi: saremmo stati di Circolo. Il Circolo è un posto strano. Quando pensi che andrai lì per divertirti, non cè una ceppa leppa di nessuno. Quando pensi che sarà un totale flop ecco che il Circolo ti dice che sarà l’esatto contrario. Arrivati a Ponte Casilino eravamo convinti che all’1.30 (i migliori arrivano sempre tardi), la serata sarebbe stata già bella che conclusa, ma non era assolutamente così. Attraversato il cancello noi abbiamo cominciato a respirare ossigeno. Il mondo era lì. Il circolo sembrava il Grande Raccordo Anulare nell’ora di punta. Un Circolo pieno zeppo di gente. E così tra tante persone, forse milioni, io sono finito proprio di fronte La Polpetta. E non era solo. Era con la sua nuova fiamma. Ecco in quel momento ho provato quello che viene comunemente detto Killer Instinct. Laddove io avrei fatto a pezzi prima il suo boy, e poi affettato lui e successivamente venduto al mercato delle Vittorie. Ok, non esageriamo. Sono così pulp oggi! Vabbè. Io avrei voluto scansare il suo sguardo e saltare tutti come ad una corsa ad ostacoli, ma proprio mentre stavano per sparare il colpo dello start Guy si è fermato a conversare con Panpipe. Il panpipe è praticamente uno con cui lui è uscito diverse volte, che non mi starebbe neanche antipatico se solo non fosse quello che da un paio di mesi è diventato amico inseparabile della Polpetta. E mentre eravamo lì a fare i soliti convenevoli del caso, davanti i miei occhi la Polpetta se la sbaciucchiava con la sua nuova fiamma. Killer Instinct. Killer Instinct. Killer Instict. MMMmmmmmm che nervi! E mentre facevo finta di guardare qualcuno dietro loro, ma dietro di loro c’erano solo le frasche, sono stato scoperto: la fuga è stata immediata. E rientrato nella conversazione con Panpipe e e Guy che ne avevano bendonde da raccontarsene, La Polpetta, il suo nuovo discutibile Pomicioboy e la sua cricca sono fuggiti. E Panpipe si è accodato a loro fuggendo via e lasciandoci lì travolti dalla folla e dall’interdizione. Io odio le fughe. Travolti da milioni di persone capita facile di incappare in un Insy Lohan sempre più sexy con un nuovo taglio di capelli. Lo continuo a straquotare. Ma non solo, noto anche un giovane attore che raggiunge il dancefloor. Credetemi. Bonissimo. Ma io non ero ancora soddisfatto. Mi sentivo qualcosa nello stomaco. Sentivo qualcosa di strano. E non capivo se era fame o altro. A sorpresa sono riuscito a beccare Ga, Ciù Ciù e Mau, finalmente. Dove i soliti convenevoli Ciù Ciù mi avverte subito che si era invaghito dello ziccherofilaro. Eh si, perchè nel giardino del Circolo, tra le milioni di persone c’erano anche un finto cinema che mandava a ripetizione un trailer, una piscina e uno zuccherofilaro. E Ciù Ciù ne voleva da lui. Ma la domanda, ovviamente era se faceva o meno parte della cerchia. Ga era sicuro: era etero. Mau non era d’accordo. E Ciù Ciù invece voleva solo perdersi tra le sue mani mentre arrotolava dello zucchero filato su un bastoncino. Così, appurato che lo zucchero filato era gratis, mi sono avvicinato con Guy e Ga e come una vecc
hia signora al supermercato ho esordito a gran voce verso Ga: “Certo che avere un ragazzo che sa preparare lo zucchero filato dev’essere davvero una figata. Immagina il suo ragazzo, che fortuna che ha, mangiare zucchero filato quando meglio crede”. E lui di tutta risposta: “Al massimo la mia ragazza!!!”. Ecco qua, Ga, ancora una volta ci aveva preso. Ma che palle. Ga ha sempre questa propensione per capire le inclinazioni sessuali di chiunque. Oppure porta solo sfiga. E davanti a noi si ripeteva la solita scenetta in cui lui c’ha ragione. Così ci siamo tutti consolati con una belle nuvoletta di zucchero filato. Tiè, alla faccia dei grassi insaturi. E mentre ci strafogavamo, proprio lì, finalmente i presagi di cui sopra hanno trovato una risposta.Non era fame. No. Era Mister X. Adesso Mister X è stato già mensionato in questo blog ma con un’altro nome. Ma sarà d’ora in poi rinominato così semplicemente perchè deve rimanere assolutamente anonimo. Anyway, Amywinehouse, di fronte a me per la primissima volta c’era lui. Io volevo sprofondare. Ero lì che mi abbuffavo di zucchero filato con le mani tutte appiccicaticce e come al solito stavo facendo la mia solita pessima figura. Ma non tutto viene per nuocere. Io e Mister X non abbiamo avuto un grande approccio. Qualche tempo fa ci siamo beccati su una chat un pò zozzona, ma io non avevo specificato cosa stessi cercando lì, assolutamente no, poi ci siamo scambiati il contatto msn, e abbiamo cominciato a chattare. Ma la chattata è durata pochissimi minuti perchè lui, mi ha letteralmente buttato fuori dal suo messenger senza spiegazione alcuna. Bè è chiaro anche a me che forse non sono molto il suo tipo. Ma vi giuro che le mie foto sono pessime e live rendo molto meglio. Certo se poi mi beccate con un quintale di zucchero filato in mano mentre mi abbuffo non deve essere il massimo. Ma grazie al cielo non si vive di solo immagine. E così, appurato che mi piace e anche di più dal vivo, decido di sparire e di non farmi vedere per evitare ogni imbarazzo. Anche se ribadisco lui mi ha buttato fuori dal suo messenger senza giusta causa. Raggiungo così, in incognito con gli altri il bordopiscina. O meglio le scale che portano alla piscina. Questo perchè c’era un party privato. Vabbè dediciamo di sederci sugli scalini e incontriamo anche due amiche di Ciù Ciù con le quali affrontiamo i soliti problemi di cuore. Alla fine di un’accesa discussione sugli uomini, e sui trentenni nello specifico, concludiamo che questi sono la generazione peggiore. Perchè non prendono mai una decisione. E’ proprio un trentenne, forse scambiandomi per una guardarobiera mi lascia in custodia la sua tazza. Si una tazza. Che credo gli sia stata regalata durante la serata. Con residui di Coca e Rum. Comunque mentre dietro di noi si svolgeva un campionato di Hula Hop con dei partecipanti imbarazzanti, abb
iamo deciso di abbandonare la serata friccicarella e di andarci ad abbuffare di cappuccino di crema al cioccolato da Gigi a San Giovanni. Ma mentre uscivamo il dramma ci ha colpito. Dall’alto una rondine con l’ala spezzata ci è cascata quasi tra le mani. E una delle amiche di Ciù Ciù era proprio una veterinaria. Mamma mia che culo. Così il panico si è scatenato tra tutti quelli che uscivano, ma non solo anche la pazzia dilagante. Questo mi ha fatto sorridere, e anche troppo, andiamo è una rondine. Sono famoso per non essere particolarmente amante degli animali, ma è una rondine. Così mentre facevo del cinismo su questa cosa un pazzo con un cappello da cow-boy mi ha aggredito verbalmente. Anzi mi voleva proprio menare. Di lì a poco la mia fine. Urli, strepiti e aggressività gratuita. Mamma mia. Ga ha preso la situazione in mano, e non in culo come avrebbe voluto, ed organizzato la fuga. Abbuffati di cappuccino con crema al cioccolato, servitoci da due bononi devastanti con una Britney del 2002 che guadagnava la scena su Rai1, ce ne siamo tornati a casa. E immaginatemi. Brillo, scampato al linciaggio e con una tazza al Rum vagare in giro per Roma. Ditemi se non si può essere soddisfatti di avere delle serate del genere?