Ho sempre pensato che le cose accadono per un motivo. E credo che questa sia una costante della mia vita, e non penso riuscirò mai a togliermi dalla testa che non sia così. Quando ho iniziato a firmarmi come Annabelle Bronstein, mai avrei creduto di poter conoscere e incontrare così tante persone. Ma mio malgrado, seppur Annabelle è una parte ironica e spregiudicata di questa faccenda, Fabrizio, c’è. E Fabrizio, che poi sarei io, e si ironico e spregiudicato, ma anche pignolo, rompiballe e perennemente con la testa tra le nuvole a sognare ad occhi aperti.
Quando poi i sogni diventano castelli, eretti da pochissime certezze, basta poco che tutto vacilli e ci si ritrova con poco e niente tra le mani. E tanto dolore. Sono mesi (quattro all’incirca) che mi sento con questo ragazzo, che è fidanzato e convive. E se all’inizio tutto sembrava procedere per il meglio è bastato pretendere un tantino di più che appunto il castello è crollato. Adesso, non voglio di certo nascondermi dietro un dito, l’ho già detto più e più volte che io sono un rompiballe. Ma so anche essere razionale. E coerente.
E se neanche una settimana fa eravamo a cena fuori a chiarirci, per quanto ce ne fosse bisogno, il punto lo avevamo raggiunto. Di nuovo. Viviamocela scialla. Senza menate, senza problemi. E così avevo riequilibrato ancora me stesso. Tutto sembrava andare per il verso giusto, poi neanche qualche giorno dopo, di nuovo la sua assenza del tutto immotivata, ed io che faccio la pazza per telefono. Che volevo sentirmi delle scuse, perchè mi aveva fatto fare il giro di tutta Roma per prenderci un caffè e non mi aveva aspettato. Se n’era andato.
Niente. Nulla. Neanche una banale e coerente giustificazione. Lui non vuole ciò che io voglio. Lui voglio un amico, un diversivo per sfuggire alla sfiancante routine che lo distrugge col suo fidanzato, io voglio portarmelo a letto. Un alibi il mio utile a nascondere ben altri desideri. Desideri che non posso neanche sussurrare a me stesso, perché lo so che non è il caso di mettersi su un binario morto. Perché lo so che tanto lui non ci sarà mai come io voglio. Non ha cinque minuti per chiedermi come sto. Figuriamoci per qualcosa di più dignitoso.
Ma esiste un limite? Direi di si. Il giorno dopo lo abbiamo passato a discutere, al telefono, a più riprese perché eravamo a lavoro. Ma il punto? Nessuno. Non una risposta coerente, non una giustificazione, neanche “Scusami”. Niente. Doveva tornare a casa, non aveva tempo da dedicarmi. Niente che mi ha dato sollievo e mi ha fatto tranquillizzare. Alle nove di sera con duecento chilometri sulle spalle me ne sono andato diretto in pronto soccorso con la pressione alle stelle e dolori sparsi sul tutto il torace.
Perché poi io faccio questo, crollo e crollo alla grande. Alla fine tutto bene. Niente di che. Il Dottore si è subito affrettato a dirmi che sono stressato, che fumo troppo e che non devo arrabbiarmi perché mi fa male. Ma io sapevo perché stavo in quel modo. Volevo chiamarlo, condividere tutta l’ansia, ovviamente sono una donnamerda, ma il limite dignitoso l’ho riconosco pure io. E non l’ho fatto. Ho avuto anche la fantastica idea di convidere su facebook la mia posizione, dal pronto soccorso, proprio per vedere se aveva un minimo di interesse ad alzare il telefono per chiedere “Come stai?”. Non lo ha fatto. Lo ha fatto chiunque, persone che non ti aspetti, ma lui no. Zero.
E credo non lo farà più. La sua vita scorre normale, il suo instagram continua a raccontare le sue giornate spensierate mentre io mi dispero e mi lacero alla ricerca di un senso a tutta questa storia. Ed un senso non c’è. Io sono diventato prima l’amico, (che poi amico de che, io i miei amici non li ho mai trattati a merda così senza un motivo), poi lo stalker psicopatico con qualche problema perché gli ho chiesto semplicemente una spiegazione. Infine la totale assenza.
Ecco. Torno alla domanda iniziale. Tutto questo è accaduto per un motivo. Sicuramente. Penso che non ci sia altro da dire o aggiungere, perché una dignità ce l’ho pure io, e me la merito e merito rispetto. Quel rispetto che lui non da me lo riprendo da solo. Sarei tentato dal vendicarmi, in maniera super bastarda. Ma so già che non lo farò. Perché poi sono un buono. O un fallito. Dipende dai punti di vista. So solo che ciò nonostante, vorrei ancora sentirlo. Sono molto deciso si. E invece niente. Continuo a lavorare a dire che va tutto bene, a far finta di niente. Ma dentro muoio. Non va bene niente. Ma forse è il caso di far fruttare questa ennesima lezione. Perché c’ho pure una certa età, e le cose le devo far cambiare. IO, soprattutto.
Ciao Fabrizio (e’ la prima volta che ti chiamo cosi’ anche se sono un tuo lettore affezionato, e mi riconoscerai dai commenti rompipalle che ti lascio su Ponza),
ho scoperto da poco il blog traslocato (pensavo ormai non lo aggiornassi piu’) e mi spiace sinceramente di leggere queste cose.
UNA cosa hai detto giusta, TI MERITI il rispetto. Pero’, e so che dovrei farmi i cazzi miei (e sicuramente sto messo peggio di te), il LIMITE DIGNITOSO, come lo chiami tu, lo hai oltrepassato da un pezzo proprio.
Come avrebbe potuto chiamarti se convive? Cosa doveva dirti a sollievo di una situazione in cui apparentemente hai fatto tutto da solo? Cosa mi rappresenta condividere la posizione (olocausto immediato e riapertura dei forni crematori per tutti quelli che condividono posizioni e posizioncette su fb, DAVVERO)? In che modo uno che ti abborda con lo scopo di avere un’amante, una piacevole evasione, dovrebbe sentirsi obbligato a passare la giornata al telefono con te che dai di matto per un caffe’ mancato?
Ma non lo sai che il ruolo dell’amante e’ proprio quello di esserci all’occorrenza e non fiatare quando le cose vanno storte? E soprattutto, l’amante non gode di, ne’ merita, alcun RISPETTO, per OVVI motivi.
Ora, visto che tu a quanto leggo sei un bel ragazzo, intelligente, simpatico, con senso dell’umorismo e che a 31 anni si merita qualcosa di meglio che essere la ruota di scorta di un 23enne (se non ricordo male) col SUV, io direi che sarebbe anche ora di chiudere sta storia malata e continuare a cercare.
Fotti pure con chi vuoi, se e’ solo sesso non c’e’ amante, SUV, caffe’, convivente che tenga. Quando e’ solo sesso basta essere consenzienti. Ma visto che chiaramente sei un momento della tua vita in cui NULLA e’ solo sesso, direi di concentrarti su gente magari meno sexy, meno tutto, ma che almeno non ti fa venire un principio d’infarto.
Un abbraccio, spero di tornare tra un po’ e leggere tante mirabolanti avventure. Ma non quelle di una Carrie in preda a un attacco di panico: preferirei quelle di una Samantha felicemente single o di una Charlotte felicemente maritata.
Daniii